Una casa per Maria: raccolta fondi straordinaria per le famiglie colpite dagli uragani nei Caraibi

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Con 5.000 euro possiamo aiutare una famiglia ad avere una casa dopo che la sua è stata distrutta dagli uragani!

Irma, José e Maria sono i nomi dei tre uragani che per qualche giorno abbiamo visto nelle nostre televisioni. Nomi ascoltati distrattamente tra una notizia e l’altra e che presto dimenticheremo.

Non sarà lo stesso per chi, a causa di questi eccezionali fenomeni atmosferici ha perso tutto, infatti, prima Irma e poi Maria hanno portato distruzione e paura in molte isole dei Caraibi colpendo duramente Barbuda, Dominica, Portorico, Cuba, Repubblica Dominicana e gli Stati Uniti.

Come sapete ColorEsperanza ha un legame molto forte con la Repubblica Dominicana e in questo momento vari nostri soci si trovano in quelle terre e hanno potuto raccontarci in tempo reale gli effetti degli uragani. Nella zona della provincia Hermanas Mirabal, dove si trovano molti progetti che sosteniamo, le conseguenze sono state molto forti: prima Irma ha spazzato con forte raffiche di vento, poi José ha colpito con piogge intense, infine Maria ha scaricato quantità enormi d’acqua che, su un terreno ormai fradicio, hanno portato allagamenti ed esondazioni in tutta la regione.

Un primo bilancio, al ribasso, parla di circa 300 persone sfollate, una quarantina di case distrutte, due ponti collassati e varie comunità isolate. Nei giorni scorsi le scuole della provincia sono state adibite a rifugi temporanei e si sta organizzando in loco la raccolta di indumenti e beni di prima necessità per aiutare le famiglie che hanno perso tutto.

Come associazione ci siamo interrogati su come intervenire visto che le famiglie interessate sono le stesse con cui i nostri soci stanno lavorando tramite il Centro de Atención a la Diversidad o il Liceo Científico. Venerdì ci siamo riuniti con le autorità locali per una prima valutazione, come sempre vogliamo che il nostro intervento non sia qualcosa che arrivi da fuori, ma un aiuto e un potenziamento di dinamiche già presenti in loco. La proposta sul tavolo è quella di realizzare un piano per trasferire le famiglie che vivono nelle case distrutte o danneggiate che sorgono sulla riva del fiume. Si tratta per lo più di baracche precarie ed estremamente povere.

Come associazione possiamo farci carico, contando sull’aiuto di soci e amici, dell’acquisto di tutto il materiale necessario per la costruzione di una nuova casa per una famiglia, calcolato in 5.000 euro.

Oficina Técnica Provincial si incaricherà della progettazione, la comunità, la famiglia e i vicini copriranno la manodopera mentre le autorità politiche locali forniranno il terreno.

Questa azione si inserisce in un piano più ampio che vuole mettere in sicurezza tutte le famiglie che vivono in situazione di rischio. La casa che aiuteremo a realizzare sarà donata a una famiglia i cui figli sono inseriti nel programma del Centro de Atención a la Diversidad nel quale lavorano Gladis e Montse.

Come nostra abitudine destineremo all’azione il 100% delle donazioni ricevute e monitoreremo sul posto la realizzazione dell’opera, che sarà coordinata dai nostri partner storici de Oficina Técnica Provincial.

Per sostenere questa iniziativa, ed aiutarci ad arrivare nel più breve tempo possibile alla cifra di 5.000 euro, puoi realizzare un bonifico sul conto di ColorEsperanza con la causale “Donazione Una casa per Maria”, seguendo queste indicazioni:

Conto corrente intestato a: Associazione ColorEsperanza
Codice Iban: IT 72 I 08214 32881 000000045411
Banca: BBC Cernusco sul Naviglio
Causale: “Donazione Una casa per Maria” e tuo codice fiscale e tua mail

Attenzione: nel campo  causale  inserisci anche  il tuo codice fiscale e il tuo indirizzo mail ti invieremo la ricevuta utile per la deducibilità fiscale e le notizie sul progetto.

Le donazioni fatte a ColorEsperanza sono deducibili.

Alcuni aspetti fondamentali  del progetto :

  • inserirci in un piano locale di intervento
  • collaborazione con le autorità locali
  • operare con partner storici e di comprovata affidabilità
  • presenza in loco di volontari di ColorEsperanza
  • azione che coinvolge le comunità, le famiglie e i vicini per superare il mero assistenzialismo
  • possibilità di replica del progetto
  • conoscenza personale dei beneficiari dell’azione e conoscenza diretta della situazione di estrema necessità
  • rapidità di intervento
  • nessun costo di struttura, operativo o di trasferimento bancario, i soci o ColorEsperanza si fanno carico di tutti i costi connessi, le donazioni serviranno al 100% all’acquisto di materiali
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L’uragano Maria sopra Portorico e Repubblica Dominicana

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Consegnati al Centro Comunitario per l’Infanzia i banchi donati da ColorEsperanza

In questi giorni ci sono arrivate delle foto che ci han fatto emozionare.

Come sapete, da diversi anni ColorEsperanza è impegnata nella campagna Dona un banco, nata dal progetto Hispaniola – Design per solidarietà e da un’idea del designer Claudio Larcher.

Avevamo chiesto, a suo tempo, a 10 designers di cimentarsi nel difficile compito di disegnare banchi e sedie per le scuole comunitarie della Repubblica Dominicana. Tre furono i progetti scelti per la realizzazione all’interno del Laboratorio di falegnameria del Carcere di Salcedo, e, grazie alle donazioni raccolte, abbiamo potuto effettuare nell’agosto 2014 la prima consegna di banchi alla scuola comunitaria di Monte Llano, nel nord della Repubblica Dominicana.

Non ci siamo però fermati alla prima consegna poichè le esigenze di mobiliario scolastico di qualità sono molte sull’isola. Grazie alla campagna realizzata nel 2014 e nel 2015, che ha visto l’apporto di molte persone attraverso la campagna del Regalo Solidale e l’importante contributo della lista Vivere Cernusco che ha donato alla causa i proventi della festa dei loro 30 anni di vita, oltre al contributo del Bar-Ristorante Bluè, avevamo a disposizione fondi per una nuova produzione.

Questa volta abbiamo individuato come destinatari i Centro Comunitari per l’infanzia della provincia Hermanas Mirabal, la stessa in cui si trova il laboratorio del carcere. Questi centri offrono uno spazio di socilizzazione, crescita e formazione a bambini di 4 anni di comunità povere o a rischio di emarginazione, per favorire il loro inserimento nella scuola regolare. Date le caratteristiche dei centri, però, i modelli pensati per le scuole elementari han dovuto essere adattati:

  • il nostro nuovo “pubblico” è più giovane, quindi le misure andavano adattate;
  • non era necessario un banco per il lavoro individuale del singolo bambino, ma era richiesto uno spazio per i lavori di gruppo;
  • i centri comunitari non sono usati esclusivamente per le attività con i bambini, per questo i banchi e ele sedie, ogni giorno, vanno organizzati all’interno di piccoli magazzini.

Con i lavoratori del laboratorio carcerario e i designers autori dei progetti, abbiamo, quindi, effettuato una serie di modifiche ai banchi e alle sedie per renderli più rispondenti alle nuove esigenze. Il risultato ci ha sorpreso, ancora una volta, e ci ha permesso di dotare di nuovi nuovi mobili ben 3 centri.

Ecco alcune foto significative:

Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo.
Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo. Modello di Claudio Larcher.
Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo.
Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo. Modello di Simone Simonelli

I banchi, come dicevamo, sono stati realizzati, e in parte ripensati, dai detenuti del Carcere di Salcedo. Questa struttura è particolarmente interessante perchè, all’interno delle leggi dominicane, riesci a coniugare la giustizia per il reinserimento della persona condannata nella società favorendo l’accesso a programmi di educazione, lavoro e attività sportiva.

Il nuovo modello, nella versione definitiva, a sinistra. Sullo sfondo uno dei murales che abbelliscono l'interno del carcere.
Il nuovo modello, nella versione definitiva, a sinistra. Sullo sfondo uno dei murales che abbelliscono l’interno del carcere.
I banchi e le sedie esposti davanti all'ingresso del carcere.
I banchi e le sedie esposti davanti all’ingresso del carcere.

Nella riprogettazione, uno degli elementi di cui si è tenuto più conto, è stata la possibilità di sistemare i banchi e le sedie, nel momento in cui non sono utilizzate, in poco spazio. Se per il modello Paco y Paco di Claudio Larcher, questo veniva naturale (poichè il banco si può aprire completamente con un semplice movimento), per il banco di Simone Simonelli, si è studiata una struttura in modo che i banchi possano incastrarsi uno sull’altro.

Il modello Paco y Paco aperto e chiuso
Il modello Paco y Paco aperto e chiuso
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Cinque e più banchi occupano lo spazio di uno solo grazie alle gambe ad incastro
Le sedie possono impilarsi una sull'altra formando una colonna stabile e occupando poco spazio.
Le sedie possono impilarsi una sull’altra formando una colonna stabile e occupando poco spazio.

A questo punto non ci rimane che mostrarvi le ultime foto arrivate, quelle dei bambini seduti ai loro nuovi tavoli!

 

Ma non ci vogliamo fermare qui, vogliamo poter dare nuovi banchi e nuove sedie, di qualità e funzionali, ad altri Centri comunitari ed ad altre scuole del paese. Per questo vi invitiamo a sostenere con una donazione alla campagna Dona un banco, sempre attiva, tutto l’anno.
Faccio del bene ai bambini dei centri, ma anche ai detenuti del Carcere di Salcedo che costruendo i mobili si costruiscono un nuovo futuro!

I lavoratori all'interno della struttura penitenziaria di Salcedo
I lavoratori all’interno della struttura penitenziaria di Salcedo

PER NON PERDERE IL FILO: Evento finale del progetto “MIGRAS”

SABATO 25 MAGGIO 2013, dalle 16.00 alle 18.00 presso il Parco Trabattoni, Vecchia Filanda a Cernusco sul Naviglio, nell’ambito della Festa delle Culture di Cernusco sul Naviglio

ColorEsperanza e Bau Atelier

propongono una performance artistica collettiva, per raccontare in modo creativo gli obiettivi raggiunti dal progetto “Migras“: aggregare, integrare e rendere protagonisti persone e associazioni provenienti da altri Paesi. Grazie all’esperienza dell’associazione culturale Bau Atelieri nell’ambito delle arti applicate al sociale e della street art in particolare, realizzeremo un momento unico, divertente e semplice, di autentica partecipazione e scambio! Cosa faremo in concreto?

La performance di Urban Knitting Street Art consiste nel coinvolgere i partecipanti alla festa delle culture e tutti i cittadini che vorranno nella realizzazione di piccoli lavori di maglia o intrecci, che si aggiungeranno ad una installazione già avviata ma “in divenire”.

Insieme, donne e giovani, famiglie e bambini, italiani, stranieri, ma tutti e prima di tutto cittadini, intrecceremo la nostra creatività e realizzeremo un arazzo, ottenuto proprio dall’unione dei lavori di tutti!

Volantino dell’evento in italiano e in spagnolo

I ringraziamenti del Ministro Jaime David Fernandez Mirabal a ColorEsperanza e al Comune di Cernusco

Sabato prossimo si concluderà l’esperienza di scambio di competenze che hanno visto ColorEsperanza ospitare in Italia due operatrici del Centro de Atencion a la Diversidad di Salcedo. DSC_0125

L’iniziativa, inserita nel progetto Nessun@Esclus@, cofinanziato dal Comune di Cernusco sul Naviglio, è nata dopo una delle nostre visite al Centro per disabili, primo in Repubblica Dominicana, che dal 2007 opera per l’integrazione dei bambini disabili all’interno delle scuole della provincia Hermanas Mirabal. La Provincia e la direttrice avevano segnalato come, dopo gli anni di avvio del Centro, si trovassero nella condizione di voler migliorare la qualità del servizio offerto e per questo chiedevano la possibilità di visitare centri già avviati per poter osservare le buone pratiche messe in atto.

Nell’ultimo mese e mezzo la direttrice del Centro e la psicopedagogista sono state quindi ospiti delle scuole di Cernusco, dei servizi del territorio, della cooperativa Il Melograno di Segrate, di associazioni e gruppi della Martesana, di centri specializzati di Milano, Varese e Lodi e hanno anche potuto realizzare una trasferta in Spagna dove lavora una socia di ColorEsperanza.
Si è trattato di un periodo molto intenso che ha coinvolto oltre venti realtà diverse e che siamo sicuri porterà dei cambiamenti sulle modalità di lavoro del Centro dominicano.

Martedì scorso le nostre ospiti sono state ricevute dalla Giunta di Cernusco sul Naviglio per un saluto istituzionale e per prendere un impegno a proseguire la collaborazione anche a distanza. In quella sede sono state consegnate al sindaco Comincini le lettere di saluto della Provincia Hermanas Mirabal e del Ministro Jaime David Fernandez Mirabal, motore di molti progetti sociali avviati nella Provincia stessa. Qui di seguito potete trovare le due missive.

Da parte nostra vi è l’auspicio di poter proseguire su questa strada di cooperazione decentrata che possa mettere in comunicazione realtà locali dove poter valorizzare le competenze e i saperi specifici.

lettera jaime davidCarta de Luciano

Ecco la traduzione della lettera inviata dal Ministro:

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