Costruiamo la solidarietà

Partner: Oné Respe
Finanziamento: fondi propri + Comune di Cernusco sul Naviglio

Il progetto viene declinato attraverso una serie di azioni rivolte alla popolazione femminile delle baraccopoli di Haina: a queste donne si proporrà un percorso di formazione, uno di autoimprenditorialità e uno di riflessione e accompagnamento. Queste azioni saranno prevalentemente sviluppate dalla responsabile locale del progetto, un’educatrice dell’associazione dominicana Oné Respe che da più di quindici anni opera nelle baraccopoli di Santiago ed Haina.
Poiché allo stato attuale risulta molto complicato lavorare all’interno della realtà di Haina a causa di continue inondazioni e a frequenti episodi di violenza, si provvederà ad organizzare i momenti formativi presso il laboratorio artigianale gestito dalla ONG Oné Respe a Santiago.
Oné Respe, che ha un denso vissuto di lavoro nelle baraccopoli più povere e periferiche della Repubblica Dominicana, sarà il centro del progetto, che integrerà il suo operare, e permetterà di sviluppare una continuità anche al termine dello stesso.

Obiettivi:
Obiettivo Generale
Migliorare la qualità di vita nelle baraccopoli di Haina appoggiando l’organizzazione comunitaria e l’autoimprenditorialità delle donne dominicane, dominico-haitiane e haitiane.

Obiettivi Specifici

  • Rafforzare un gruppo di promotrici comunitarie volontarie di Oné Respé per favorire la loro formazione intorno a problematiche specifiche (AIDS, tubercolosi, diritti umani, igiene, educazione dei figli), e così promuovere il loro ruolo attivo nelle baraccopoli;
  • Sostenere un gruppo di donne vulnerabili (malate, ragazze madri, estrema povertà) nell’avvio di una attività produttiva;
  • Accompagnare due gruppi comunitari di donne migranti haitiane per promuovere la loro integrazione e la capacità di riconoscimento dei propri diritti.

Beneficiari:
Il progetto di lavoro si centrerà su una comunità in cui Oné Respé lavora fin dalla sua nascita, vale a dire: Bella Vista (Haina). Motivo di questa scelta è che in queste aree si registra una presenza sempre crescente di immigrati haitiani/e. I destinatari principali appartengono a due gruppi:

a) Donne povere dominicane
All’inizio degli anni novanta dalle zone rurali famiglie di contadini abbandonarono la campagna per trasferirsi ai margini della città. Mancanza di servizi, mancanza di trasporti, isolamento, crisi del settore agricolo, favorirono il trasferimento di questi dominicani. Le donne sono la categoria più precaria perché non hanno un’occupazione stabile, alcune di loro svolgono piccoli lavori nelle case o vendono per strada. Alla donna viene affidata la cura dei figli e la gestione della scarsa economia famigliare. Molto spesso vivono un clima di violenza all’interno della casa, e la precarietà economica mina le loro possibilità di autonomia economica e sociale.

b) Immigrante haitiane
La terribile situazione politica ed economica in cui versa Haiti ha provocato nuovi flussi migratori verso la Repubblica Dominicana. Dati recenti confermano l’importanza di Santiago e del nord est come punti di destinazione di questi movimenti migratori. Purtroppo gli immigrati/e haitiani vengono emarginati e discriminati nonostante il loro significativo contributo alla crescita economica del paese. Tra loro molte sono donne, si tratta sovente di donne povere con molti figli che rischiano tutto nella speranza di trovare condizioni di vita migliori in Repubblica Dominicana. Di fatto essendo nere le attende un destino difficile; oggetto di gravi discriminazioni, rimane loro come unica possibilità quella di trovare un compagno haitiano in grado di mantenerle. Alcune diventano venditrici ambulanti, ma la maggior parte di loro difficilmente ha accesso ad altre fonti di lavoro quali possono essere la Zona Franca o il lavoro domestico a causa della loro condizione illegale e del pregiudizio razziale. Altre finiscono col dedicarsi ad un tipo di prostituzione che le espone a soprusi, maltrattamenti, violenze, gravidanze indesiderate, malattie veneree e Aids. Generalmente le donne non hanno accesso all’istruzione, di conseguenza ogni azione di informazione e prevenzione ad esse rivolta risulta molto difficile.

Numero indicativo dei destinatari diretti
Donne promotrici di salute: 30 circa
Donne coinvolte nel progetto di autoimprenditorialità: 10/15 circa
Donne haitiane dei gruppi di riflessione: 35 circa

Numero indicativo dei destinatari indiretti
Popolazione delle comunità di Haina: 300 nuclei famigliari circa

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