Arrivato il calendario 2014 di ColorEsperanza dedicato ai murales

La Ruta de los Murales è un progetto della Provincia Hermanas Mirabal, in Repubblica Dominicana. Attraverso l’arte vengono trasmessi valori sociali, ambientali e culturali. Iniziata nel 2004 oggi conta più di 400 opere visibili sugli edifici dei comuni di Salcedo, Tenares e Villa Tapia.

Il calendario 2014 di ColorEsperanza sancisce il legame della nostra associazione con queste terre dopo aver realizzato, con artisti dominicani, due murales anche in Provincia di Milano, a Sesto san Giovanni e Cernusco sul Naviglio.. Le foto sono del fotografo Felix Sepulveda.

 

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HISPANIOLA – DESIGN PER SOLIDARIETÀ

Il calendario di ColorEsperanza, oltre a far conoscere le bellezze e le attività dell’associazione e della Provincia Hermanas Mirabal, punta a sostenere un importante progetto. Nel gennaio del 2012 ColorEsperanza, in collaborazione con lo studio Modoloco design, ha inaugurato un’iniziativa unica, che ha unito in forma innovativa design e solidarietà: la mostra Hispaniola – Design per solidarietà. Dieci designer di fama internazionale hanno progettato i banchi per le scuole comunitarie che sorgono dentro e fuori dalle baraccopoli caraibiche. Tre di questi progetti sono stati selezionati e portati in Repubblica Dominicana e i prototipi sono stati realizzati proprio nella provincia Hermanas Mirabal, nel laboratorio di falegnameria interno al cercare di Salcedo.

Nel 2014 ColorEsperanza sosterrà la produzione dei banchi e la loro distribuzione nelle scuole. Grazie a questo calendario e la campagna “dona un banco” e raggiungeremo due obiettivi:

  • dare un’opportunità lavorativa alle persone presenti nel carcere, contribuendo in modo efficacie al loro reinserimento sociale e lavorativo.
  • dotare i bambini della scuola di Monte Llano “Los Amiguitos de Cristo” di un elemento fondamentale per la loro istruzione.

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One people, one world, il murales realizzato a Cernusco

Sabato 11 maggio, in una bella giornata di sole e di festa, siamo riusciti in un’opera che sembra impossibile solo pochi giorni prima: il muro del CAG Labirinto di oltre 20 metri che guarda verso via Don Sturzo a Cernusco sul Naviglio ha prevo vita e si è trasformato in un quadro di colori e storie che resteranno per molto tempo ad indicare la collaborazione tra Cernusco e la provincia Hermanas Mirabal, tra ColorEsperanza e il centro che presto festeggerà i suoi vent’anni.

I pittori dominicani Yineida Fernandez e Pedro Veras, insieme ai writer della Martesana, Dep, Flash e Krep hanno realizzato in poche ore il murales “One people, one world”, unendo elementi dell’arte pittorica dominicana con la tecnica di strada milanese, i simboli dei caraibi con quelli nostrani.

Per ColorEsperanza è un momento importante, che arriva a cinque anni della nascita dell’associazione. L’opera infatti rende bene l’idea di quello che ColorEsperanza è e vuole essere, l’unione di culture diverse, la valorizzazione dei saperi ovunque questi risiedano, mostrare che anche nei paesi del sud del mondo, e sempre di più proprio in quei paesi, vi sono capacità e abilità che possono aiutare in Italia, ma non solo, anche la collaborazione con le realtà del territorio milanese, la fusione di generi e il coinvolgimento dei giovani. Nel dipinto possiamo ritrovare le ragioni che ci hanno portato a creare l’associazione e che ogni giorno ci danno energia per continuare.

I ringraziamenti vanno senza dubbio agli artisti che hanno reso possibile il murales, alla Provincia Hermanas Mirabal, Repubblica Dominicana, che si è fatta carico dei costi di viaggio, al comune di Cernusco sul Naviglio con cui collaboriamo spesso e soprattutto volentieri, all’imprenditore Giancarlo Pezzuto che ha messo a disposizione l’attrezzatura per raggiungere i 6 metri del muro, al coordinatore del CAG Labirinto e agli educatori che hanno dimostrato grande entusiasmo e agli organizzatori di Vita di Strada con i quali abbiamo costruito le premesse per questa opera.

Ora non rimane che andare a vederlo. Il lavoro si trova in via don sturzo 11, a Cernusco sul Naviglio. Aspettiamo i vostri commenti.

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Ora vi spieghiamo, anche, tutti i simboli che vedete nel murales:

Da sinistra a destra:

Il microfono indica alcune delle attività che si svolgano all’interno del CAG: la web radio, la sala prove, ma anche i cortometraggi e i concerti.

Le bombolette che racchiudono il murales a destra e a sinistra simbolizzano la campagna “Spray per artisti e non per teppisti” che vuole valorizzare le opere realizzate dai writer nel rispetto della città e delle persone che la abitano.

I grattacieli che si fondono con i girasoli sono i simboli dei due aspetti all’interno del quale ci si trova a vivere: la natura e l’urbanizzazione, nessuno dei due buono o cattivo, ma necessari, come fondamentale è il loro giusto mix.

Il girasole è un fiore presente sia in Italia che in Repubblica Dominicana; una pianta che guarda sempre la luce che rappresenta la volontà di cercare sempre l’aspetto più positivo, più luminoso, della vita.

Dentro al primo girasole, così come sopra i tubi al lato del volto, ci sono dei simboli taino, ovvero della popolazione presente nei Caraibi prima dell’arrivo degli spagnoli e non sopravvissuti alla loro invasione. Sono i simboli di una cultura pacifica, matriarcale, basata sulla convivenza e sul rispetto reciproco.

Al centro del murales vi è un volto particolare. La forma del viso è ispirata ad una statua realizzata da una frequentatrice del CAG, mentre le cuffie dettano il ritmo ad un mondo che si muove al ritmo dei giovani. Sopra all’occhio destro si trova il logo del CAG Labirinto.

I tubi necessari al riscaldamento del centro sono stati inglobati nell’opera. Ne è stato aggiunto uno a sinistra sul quale trovano spazio tre farfalle, simbolo delle sorelle Mirabal, giovani donne dominicane uccise sotto la dittatura, che, oltre a dare il nome alla provincia da cui provengono i pittori, sono state scelte dall’ONU come testimonial della lotto contro la violenza contro le donne.

Dagli altri tubi, invece, escono altre farfalle che si trasformano in una donna, vestita con i colori della bandiera dominicana, senza volto, come le statuine tipiche della città dominicana di Moca che sintetizzano le diverse etnie presenti sull’isola che si mescolano senza scontrarsi.

In alto a destra c’è la scritta “One people, one world”, un popolo un mondo, che spiega il senso di tutto il disegno. Sotto il cubo del logo del CAG e la firma di ColorEsperanza.

Le altre foto del murales le trovi sulla pagina Facebook dell’associazione: qui l’album.

Sabato 11 realizzeremo un murales a Cernusco con il CAG

Nata in meno di una settimana, l’idea di poter realizzare un murales anche a Cernusco sul Naviglio, dopo quello completato a Sesto san Giovanni, si è fatta realtà.

ColorEsperanza in questi giorni sta ospitando i pittori dominicani Yineida Fernandez e Pedro Veras, esperti nella realizzazione di quadri murali. Nella loro provincia di provenienza, Hermanas Mirabal, al centro della Repubblica Dominicana, è in essere, da una decina d’anni, un’iniziativa molto particolare che prevede la realizzazione su edifici e muri di opere d’arte che hanno come tema l’ambiente, la socialità, la cultura, la storia. Un progetto di comunicazione molto particolare.

Ecco perchè abbiamo voluto proporre all’amministrazione di Cernusco sul Naviglio, che con la Provincia ha avviato una proficua collaborazione, di concedere un muro per un’opera che rimarrà sul nostro territorio. E siamo andati anche un po’ oltre, infatti, con la collaborazione del CAG Labirinto abbiamo contattato tre writer nostrani, Dep, Flash e Krep, che lavoreranno insieme agli artisti americani per la realizzazione di un’opera comune.

Il giorno della realizzazione dell’opera sarà sabato 11 maggio, con una festa improvvisata per tutto il pomeriggio. Il nostro invito è quello di venire a vedere cosa succede, l’indirizzo: Cernusco sul naviglio via don Sturzo 11, ma sarà facile trovarci perchè il muro è di oltre 15 metri di lunghezza…

Ecco, intanto, il risultato del lavoro a Sesto San Giovanni:

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ColorEsperanza partecipa a Vita di Strada a Sesto san Giovanni

L’Archivio Giovanni Sacchi e Magutdesign sono promotori e organizzatori della prima edizione di un festival dedicato alla strada a Sesto san Giovanni: Vita di Strada. Si è scelto di usare il termine “Vita” e non “Arte” di strada, perché l’intento non sia di riproporre l’ennesimo evento di street art o writing e perché l’occupazione della strada è il tema centrale su cui è basato il progetto; “Vita” perchè la partecipazione di moltissime realtà sestesi è la più forte dimostrazione di quanto i cittadini abbiano voglia di vivere e riappropriarsi di un bene comune: la città.

Come ColorEsperanza abbiamo fatto in modo che due artisti muralisti dominicani, della provincia Hermanas Mirabal, potessero essere presenti durante l’iniziativa per realizzare un dipinto su un muro della città milanese. La Provincia Hermanas Mirabal ha avviato da quasi un decennio un programma di decorazione degli edifici locali con murales con temi sociali, ecologici e culturali raggiungendo un numero di oltre 400 opere. Abbiamo quindi pensato che fosse importante spingere verso questo scambio culturale, dopo aver già operato nei mesi scorsi uno scambio sulle pratiche educative.

Per chi volesse vedere gli artisti all’opera l’appuntamento è per sabato 4 e domenica 5 in via Fiorani a Sesto san Giovanni (MI) dalle 11.00 alle 20.00.

E questa potrebbe non essere l’unica opera che i nostri amici realizzeranno in provincia di Milano…

murales salcedo

A Sesto san Giovanni, ricordando le sorelle Mirabal

Domenica 25 novembre – ore 18.00Ristorante Il Maglio
Spazio MIL, via Granelli 1

Aperitivo con immagini e parole

a cura di Fulvio Bruschi e Davide Tosetto.

Saranno presenti Melania De La Cruz e Milagro Guzman, rappresentanti del Consolato della Repubblica Dominicana, Rita Innocenti, Assessora alla Cultura e Pari Opportunità, Monica Chittò, Sindaco di Sesto San Giovanni.
“Libertà e pari opportunità per donne e uomini”: presentazione del progetto di realizzazione di murales (maggio 2013) da parte di artisti dominicani che collaboreranno con writers sestesi, a cura di Elena De Cristofaro, di Archivio Sacchi